LA SAETTIA
Già
dal 1600, nel Mediterraneo occidentale, questa nave era adibita al trasporto di
mercanzie come grano, tabacco, tessuti, legname, sale e altre merci prodotte
dalle popolazioni delle terre bagnate da questo Mare.
Questo
tipo di nave era particolarmente usata dai marinai italiani in particolar modo
dai toscani, liguri, siciliani e napoletani, e si trovava anche lungo le coste
provenzali e catalane. Questo tipo di nave fu largamente usata anche come
imbarcazione corsara con compiti di perlustrazione e inseguimento.
La
Saettia come linea era simile alla polacca, salvo che quest’ultima aveva la
maestra e la mezzana quadre, ed il trinchetto armato a latina, e come dimensioni
la polacca era più grande della Saettia; questa era sempre armata a vele
latine. Di Saettie ve ne erano moltissime e di tutte le dimensioni e rifornivano
Genova e Livorno di vini francesi e svolgevano il cabotaggio veloce tra
l’Italia, la Francia, parte della Spagna e le isole. Avevano una portata di 80
tonnellate (le polacche arrivavano fino a 140) ed avevano una buona tenuta del
mare e del vento.
Lo
scafo della Saettia è uno scafo pieno, con un rapporto tra lunghezza tra le
perpendicolari e baglio massimo intorno a 2,75, a prora è dotato di uno sperone
da far invidia ad una galea. La poppa è a specchio, che sotto il punto di vista
architettonico è in perfetta armonia con le linee della nave. Le linee della
prora, anche se queste in armonia come per la poppa, risaltano per la loro
inconsueta forma a mezzaluna del capo di banda, anche se molto accentuata è
simile a quella delle tartane, con lo stesso scopo di favorire il carico e lo
scarico delle merci.
Da
quel poco che si sa l’armamento velico era possibile in due modi, il primo,
quello che è rappresentato nel progetto, composto da tre alberi a vele latine,
l’altro invece all’albero maestro una vela quadra maggiore e una vela quadra
di gabbia che era possibile aggiungendo l’albero di gabbia.
L’albero
di trinchetto è inclinato fortemente e piantato molto avanti sulla prora.
La
Saettia, come forme è simile se non addirittura identica alla polacca, come
riporta il capitano O’Scanlan Ufficiale della Marina Reale Spagnola nel suo
“diccionario Marittimo” (1831) che in Catalogna le polacche erano chiamate
Saettie.
La
Saettia, date le sue ottime caratteristiche navali fu usata per scopi
commerciali e scopi militari a partire dal 1100 per finire agli inizi del 1700,
con il suo massimo sviluppo nel 1500.
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