ROYAL LOUIS  

Un esempio tipico delle modificazioni derivanti dall'evoluzione dei vascelli è dato dal Royal Louis per il quale esaminiamo due profili completi datati rispettivamente 1690 e 1780.

Si tratta di diversificazioni classiche e molto rappresentative.

La più evidente riguarda lo scafo. Molto elevato il cassero e provvisto di due balconate nella prima versione. Inoltre i sabordi seguono  una linea differente da quella degli incintoni.

Bompresso di rapporto basso con alberino di civada. Linea di carena più profonda verso poppa.

In contrapposto la versione più recente presenta cassero molto abbassato. Linee dei sabordi seguenti l'andamento degli incintoni e bompresso privo di civada. Compaiono inoltre le vele di velaccio volante e velaccino volante. La superficie velica passa da 2501 m2 a 2942 m2 .

Nel dettaglio del vascello del 1690 leggiamo la composizione delle bocche da fuoco ed esattamente:

Batteria bassa

30 pezzi da 48 o da 36

2^ batteria

32 pezzi da 18

3^ batteria

30 pezzi da 12 più 16 pezzi da 8 e 4 da 4 non disposti in batteria

La differenza tra i pezzi di batteria bassa e quelli delle altre batterie è, come si può vedere, notevolissima. Le 48 libbre dei calibri di batteria bassa sono pari a Kg. 21,772 mentre le 18 libbre dei pezzi di seconda batteria equivalgono a Kg. 8,164. Ci sembra sufficientemente indicativo del differente impiego dei due tipi di batterie. Al di là di ogni possibile argomento il peso stesso dei proietti della prima batteria (o batteria bassa) denuncia l'intenzione di danneggiare la parte di scafo vicina al galleggiamento e comunque l'ossatura stessa della nave nemica.

Il Royal Louis (o Luis XV) viene indicato come vascello di 1° rango e 1° ordine con armamento di 108 cannoni mentre il totale ricavato dall'elenco delle batterie indica 112.

L'interpretazione di questa differenza non è estremamente agevole.

Nelle navi inglesi vigeva l'usanza di alloggiare bocche da fuoco fino nella cabina del capitano. L'Ammiraglio Nelson nell'evenienza di una prossima battaglia usava dormire in una branda posta fra due batterie della sua cabina.

In molti casi veniva addirittura svuotata la cabina legando e gettando fuori bordo il mobilio ingombrante che veniva rimorchiato per tutta la durata della battaglia.

Dai molti testi disponibili risulta che i capitani francesi e spagnoli non erano altrettanto pronti a sacrificare le loro comodità.

Ne deriva che talune finestrature verso poppa, adibite a dar luce ed aria agli alloggi, potevano e non potevano essere adibite a sabordi da cui la fluttuazione del numero delle bocche da fuoco.

In altri casi troviamo elencati nel numero totale dei pezzi anche falconetti, colubrine ed altri pezzi mobili sistemati prevalentemente alla frisata o sulle coffe.

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Abbiamo detto più sopra della minore disponibilità dei capitani francesi e spagnoli a sacrificare le proprie comodità. Il fatto va osservato dalla giusta angolazione. In Francia e Spagna potevano accedere al comando delle grandi unità, salvo poche eccezioni, soltanto ufficiali provenienti dalle famiglie della migliore nobiltà. Come sempre questo creava degli scompensi ponendo ad esempio in un determinato comando un ufficiale di grande nobiltà ma di poco esperienza.

Questo fatto acuiva la più grande distanza posta dalla disciplina di bordo distaccando sovente l'equipaggio dal proprio comandante.

E' tutto un mondo lontano da noi nel tempo e nella mentalità. Non esistevano sindacati e spesso gli uomini erano sottoposti all'arbitrio dei loro superiori.

Lo stesso capitano Cook, considerato uno dei capitani più umanitari della marineria velica, non esitò a ricorrere al "giro di chiglia" che, considerate le condizioni delle carene, equivaleva a morte quasi certa.

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